Piccole e medie imprese (PMI) e CSR

La CSR è storicamente nata per rispondere alle esigenze di grandi gruppi. Sono proprio loro, infatti, ad essere più esposti alle valutazioni dell’opinione pubblica, in ragione delle loro dimensioni e della complessità delle relazioni che intrecciano con gli stakeholder. Tuttavia, sarebbe sbagliato pensare che questo campo non interessi realtà di dimensioni minori, come le piccole e medie imprese. I mutamenti del mercato fanno sì che anche per loro è importante dotarsi di strumenti in grado di fornire sostegno per affrontare le nuove sfide poste dal consumo etico, e per tutelare l’immagine aziendale.

servizi sulla CSR di CSR Value

Naturalmente, le PMI si affacciano alla CSR senza perdere le proprie peculiarità. Anzi: sono piuttosto le policy di CSR ad adeguarsi alle particolarità dei soggetti che decidono di applicarle, a conferma dell’elevato grado di flessibilità di questa pratica.
Peraltro, sono proprio alcune specificità delle PMI ad averle rese in alcuni casi antesignane delle iniziative di CSR, come ha rilevato un’indagine della Commissione Europea (European SMEs and Social Environmental
Responsability): dall’analisi di un campione di 7.000 piccole imprese è stato possibile rilevare che il 50% di esse si era già reso protagonista di iniziative che ricadono pienamente nell’ambito della CSR. Ciò che manca
è la sistematizzazione e il potenziamento di queste pratiche, affinché si possano integrare completamente nelle strategie di sviluppo e generare così benefici.

Una caratteristica tipica degli impegni autonomamente profusi è il legame con i territori dove trovano sede le PMI: queste ultime si mostrano quindi radicate nei contesti locali, sviluppando in senso positivo il rapporto con le comunità e con l’ambiente, e supportando le attività dell’associazionismo. La vicinanza con le realtà locali non è elemento limitante, ma anzi una risorsa da valorizzare con l’obiettivo di estendere e rafforzare il profilo etico dell’impresa.

Per sostenere queste azioni, l’Unione Europea offre un supporto significativo. Oltre a sensibilizzare riguardo l’adozione di pratiche di CSR per le PMI, l’UE incentiva le occasioni di scambio e diffusione di buone
pratiche, la cooperazione tra le grandi imprese e le PMI, fornisce indicazioni per attenersi alle normative comunitarie ed extracomunitarie sulla concorrenza, prepara e mette a disposizione strumenti ad hoc.
Quest’ultimo è un punto molto importante: non solo le azioni, ma anche le procedure e i dispositivi che consentono la messa in pratica dei principi della CSR devono adeguarsi alle dimensioni dell’azienda.

Per fare un esempio, sarebbe difficilmente praticabile, per una piccola impresa, redigere un bilancio sociale seguendo gli stessi criteri di una multinazionale: i contenuti e le finalità sono chiaramente differenti, e differente dovrà essere anche il dispositivo che ha la funzione di organizzarli.

Infine, l’assistenza profusa dalle istituzioni europee alle PMI riguarda anche l’indicazione dei migliori settori in cui investire e, in generale, l’aiuto ad orientarsi nell’ambito dell’etica d’impresa, evidenziando i vantaggi
commerciali che derivano dall’assunzione di impegni etici per le comunità e l’ambiente.

L’UE offre sostegno attivo poiché riconosce nelle PMI una componente fondamentale della sua ossatura economica e sociale, ed è consapevole che estendere la CSR a queste realtà significa compiere un passo decisivo nella direzione della definizione di un modello di sviluppo realmente sostenibile.