Il Bilancio di sostenibilità

Nel contesto di un mercato sempre più attento alle componenti etiche e di una società dove le informazioni fluiscono a velocità mai così elevate, per imprese e organizzazioni di qualsiasi tipo è divenuto ormai imprescindibile dotarsi di strumenti atti a veicolare le informazioni riguardanti il loro collocamento rispetto alle questioni sociali.

Illustrazione Bilancio di sostenibilita'

Le esigenze dei consumatori oltrepassano, infatti, la qualità intrinseca dei prodotti, arrivando a valutare con esigenza anche il profilo sociale di un’impresa: come essa affronta questioni di natura morale all’interno della sua organizzazione (riconoscimento dei diritti dei lavoratori, bassi livelli di inquinamento e di consumo di risorse naturali, ecc.) e come si rapporta con tutti i soggetti che le si interfacciano (criteri etici nella scelta dei fornitori, relazioni con associazioni e istituzioni, rapporto con i territori in cui essa opera, ecc.).

Non esiste, infatti, alcun obbligo normativo che vincoli a redigere il Bilancio di sostenibilità: piuttosto, esso rappresenta una scelta volontaria. Non sono previsti neppure obblighi stringenti sui criteri di stesura: sono invece disponibili dei modelli messi a disposizione da istituzioni o enti di certificazione, a cui un’organizzazione può liberamente fare riferimento. L’assenza di schemi eccessivamente rigidi risponde all’esigenza di flessibilità: la stesura del Bilancio di sostenibilità è attenta alle peculiarità dell’organizzazione, quali la dimensione, il contesto territoriale in cui opera, la fetta di mercato in cui si inserisce, ecc.

Se la decisione di dotarsi di un Bilancio di sostenibilità è in capo alle scelte di un’organizzazione, come già spiegato questo strumento si sta largamente diffondendo e sviluppando, risultando sempre più efficace. Conseguentemente, sempre più enti che scelgono di ricorrervi, e ne constatano l’utilità. Ma di cosa si occupa, nello specifico, il Bilancio di sostenibilità? Come già detto, esso rappresenta un’opportunità. In primis, è l’occasione per riconoscere e comprendere il ruolo sociale esercitato da un ente. È, questa, una componente che riveste un ruolo decisivo nella costruzione dell’identità e dell’immagine di qualsiasi organizzazione.

Riflettere su di essa aiuta a definire gli obiettivi sociali, che non si limitano ad accompagnare, ma sostengono e rinforzano quelli di natura economica e, in generale, prestazionale.

Il Bilancio di sostenibilità rende quindi possibile lavorare sulla qualità complessiva dell’organizzazione, migliorando le procedure esistenti e promuovendone di nuove per rispondere in maniera più efficace alle esigenze di carattere etico e sociale.
C’è, poi, la componente comunicativa, altrettanto decisiva. Grazie al Bilancio di sostenibilità un’organizzazione offre a chiunque possa essere interessato le informazioni su quelle scelte che esercitano un impatto sulla società.

Esso consente quindi di prevenire accuse di opacità, inserendo i valori della trasparenza e del rapporto con i cittadini all’interno dell’organizzazione. Il Bilancio di sostenibilità contiene un’ulteriore potenzialità. Esso non è, infatti, una mera fotografia delle scelte di un ente. Va piuttosto interpretato come strumento dinamico, inteso come occasione di verifica degli obiettivi raggiunti e di definizione di nuovi impegni, alla luce dell’evoluzione del profilo identitario dell’organizzazione e delle richieste degli stakeholder.

Il Bilancio di sostenibilità è quindi pienamente situato all’interno delle strategie sociali, di cui rappresenta, allo stesso tempo, il canale comunicativo e la sede di riflessione e definizione.