Stakeholder

Il termine “stakeholder” viene tradotto in italiano come “portatore di interesse”, e rappresenta un concetto chiave nell’ambito della CSR. Gli stakeholder di un’organizzazione sono tutti i soggetti che si interfacciano con essa. Rappresentano, dunque, una categoria estremamente ampia, i cui componenti necessitano di essere individuati e raggruppati seguendo criteri di affinità.

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Ma, anzitutto, è indispensabile chiarire le ragioni della centralità degli stakeholder nelle policy di CSR. Le politiche di responsabilità sociale si delineano, per definizione, nel rapporto con i soggetti che sono in qualsiasi modo coinvolti nelle scelte e nelle attività di un’organizzazione. L’identità etica si configura proprio nella relazione con gli altri, e quindi identificare le esigenze e le caratteristiche dei soggetti con cui si è in relazione è di fatto l’atto costitutivo della strutturazione del profilo etico.

Gli interessi degli stakeholder devono essere quindi inglobati in quelli dell’organizzazione, all’interno di un processo che prende il nome di stakeholder engagement: i portatori di interesse vengono attivamente coinvolti nelle scelte, e il dialogo intessuto con essi diviene lo strumento per poter raggiungere obiettivi condivisi. La responsabilità sociale di un’impresa sta proprio nell’assumere dentro di sé le aspettative etiche degli stakeholder, in un quadro di proficua collaborazione.
I portatori di interesse sono di diversa natura, e nel corso dell’evoluzione delle pratiche di CSR è cresciuto il numero di soggetti che sono stati inseriti in questa categoria. Inoltre, come evidente, differenti tipologie di organizzazione devono tener conto di diversi stakeholder.

Una prima sotto categorizzazione è quella che riguarda gli stakeholder interni ed esterni all’organizzazione.

Stakeholder interni

Se si parla di aziende, i primi comprendono dipendenti, azionisti, dirigenti. In generale, essi rappresentano quei soggetti che formano l’ossatura di un’organizzazione, e costituiscono una categoria relativamente “canonica”: realtà anche molto diverse tra loro normalmente condividono queste tipologie di stakeholder.

Stakeholder esterni

Più ampio e vario, invece, il campo degli stakeholder esterni. In questo gruppo si possono trovare: istituzioni, sindacati, associazioni, comunità locali, fornitori, consumatori, e, in generale, qualsiasi realtà con cui un’organizzazione possa entrare in contatto, in ragione del tipo di attività che svolge.

Ovviamente, gli interessi di stakeholder interni ed esterni sono diversi, e anche dentro a queste suddivisioni esistono differenze notevoli. Ciò che è rilevante per un’organizzazione è la capacità di instaurare con loro una intensa collaborazione, fondata sul dialogo e il riconoscimento dei reciproci interessi. Per raggiungere le sue finalità in modo efficiente e sostenibile, infatti, qualsiasi ente deve avere la lungimiranza di condividere le scelte con tutti i soggetti interessati.

L’interesse per la cura delle relazioni interne ed esterne è cresciuto nel corso degli ultimi anni, così come, grazie alla globalizzazione, è cresciuto il numero di stakeholder che sono entrati a contatto con imprese e altri tipi di organizzazione. Nell’epoca odierna, in cui si moltiplicano e si intensificano le connessioni, saper mappare gli stakeholder è diventato un atto fondamentale, e non a caso passaggio esplicitamente incluso in strumenti quali il bilancio di sostenibilità. Proprio questa esigenza è uno dei fattori che sta spingendo un numero sempre crescente di realtà economiche a ricorrere alla CSR, per governare le loro relazioni e la complessità dei nuovi scenari.